I crostini toscani sono un antipasto sfizioso, caldi e accompagnati da un calice di buon vino rosso vi terranno piacevolmente compagnia, in attesa di un primo piatto rigorosamente tradizionale. Ma anche come seconda portata non sono da sottovalutare! Tutto dipende dalla quantità … e dalla fame
L’antenato dei crostini toscani risale ai tempi degli antichi romani, quando carne e pesce erano serviti su vassoi in comune, dai quali ciascun commensale poteva attingere liberamente con le mani, mentre per raccogliere oli, sughetti e pezzetti di carne venivano utilizzate fette di pane.
Nel Medioevo il cibo cominciò ad essere servito in piatti individuali, ma in Toscana il “crostino” diventò un modo per poter consumare fino all’ultima briciola il pane, risorsa primaria per le famiglie meno agiate. Il pane del giorno prima veniva abbrustolito, bagnato nel brodo o nel vino e ricoperto con un trito delle parti più povere degli animali, fegatini di pollo o frattaglie con cui il crostino toscano tradizionale viene ancora oggi preparato. Ben presto anche i nobili scoprirono la bontà dei crostini, tanto che il loro consumo dette vita ad un’altra tradizione culinaria: l’antipasto, che si diffuse ben presto in tutte le corti europee.
I crostini toscani di fegatini
Come tutte le ricette tradizionali ne esistono di varianti a seconda della zona o da famiglia a famiglia. Alla base c'è una salsa a base di fegatini di pollo o frattaglie, olio, capperi, acciughe, cipolla, che viene spalmata sul pane caldo. Pane “sciocco” o pane salato? Bianco o integrale? E il vino? Chi lo mette rosso, chi bianco, chi usa il vinsanto o il marsala secco. E poi ancora, c’è chi li bagna con il brodo, chi li frigge e chi li lascia asciutti.
A voi la scelta. Lasciatevi ispirare dal momento.
La mia ricetta dei crostini di fegatini
Tritate finemente mezza cipolla e fatela imbiondire con 2 cucchiai di olio d'oliva. Unite 350 gr. di fegatini di pollo tagliati grossolanamente. Cuocete bagnando ogni tanto col vino bianco. Ci vorrà una mezz'oretta. Tritate il tutto e rimettete nella casseruola. Aggiungete una cucchiaiata di capperi dissalati tritati e 3 filetti d'acciuga. Aggiustate di sale e pepate.
Spalmate l'impasto caldo su fettine di pane abbrustolito.
I crostini toscani di cavolo nero e salsiccia
Il cavolo nero è una varietà di cavolo con una lunga tradizione nella cucina italiana, in particolare quella toscana. A differenza degli altri tipi di cavoli, non sviluppa una testa centrale, ma cresce con foglie lunghe, croccanti, arricciate verde scuro con sfumature bluastre. Viene chiamato anche cavolo toscano, proprio perché alla Toscana spetta il merito di averlo saputo valorizzare al meglio con ricette salutari come la famosa ribollita.
L'abbinamento cavolo nero e salsiccia crea un crostino ricco e saporito.
La mia ricetta dei crostini di cavolo nero e salsiccia
Per prima cosa lavate molto bene il cavolo, poi “sfilettatelo”. Tenendo la parte bassa delle foglie con due dita, sfilate via tra pollice e indice le parti esterne, buttando la costola centrale che risulterebbe molto dura. Ricavatene circa 200 gr. (al netto dello scarto). Portate a ebollizione acqua salata e tuffateci il cavolo Lasciatelo cuocere per 15 minuti poi scolatelo. Intanto versate in una padella uno spicchio d'aglio con due cucchiai di olio d'oliva. Rosolate e quindi aggiungete due salsicce spellate e sminuzzate. Rosolate di nuovo e infine aggiungete il cavolo nero tagliato grossolanamente. Lasciate insaporire qualche minuto. Ricoprire con il composto delle fette di pane abbrustolito. Pepate e irrorate con ottimo olio d'oliva extra vergine. Se poi lo volete più “strong” aggiungete scaglie di pecorino stagionato!
Inutile consigliarvi un bicchiere di Morellino … sarà una conseguenza logica!