Albinia

Alla scoperta di Albinia

L'origine più poetica del nome Albinia sembrerebbe ricondurre al latino albus (bianco), perché di bianco qui c'erano le saline. Antichi documenti la citano invece come Alminia.
La versione ufficiale è che il primo nome dato al paese di Albinia fu Albegna che però veniva spesso confuso con il fiume omonimo. Per questo motivo venne cambiato in Albinia.

Le origini del paese

L'attuale centro abitato di Albinia ha origini recenti, nacque negli anni del fascismo durante la bonifica delle paludi.
Il paese si sviluppò però soltanto a partire dagli anni cinquanta, quando con la Riforma Fondiaria del 1951 il territorio fu riorganizzato in poderi dando grande impulso alle attività rurali e a tutte quelle connesse all'agricoltura . In questi anni il piccolo villaggio venne popolato da numerosi immigrati provenienti da province e regioni limitrofe. Bisognerà attendere la seconda metà degli anni '50 per far divenire Albinia un “vero” paese con tanto di chiesa parrocchiale, farmacia e banca!

La storia antica

Gli insediamenti umani nella bassa valle dell'Albegna risalgono a tempi remoti.

Indagini archeologiche e scavi effettuati in un'area compresa fra il paese di Albinia e la foce del fiume, hanno messo in luce importanti tracce di abitato risalenti al I° e II° secolo d.C., cui era associata una zona adibita a fornaci riservate alla produzione di vasellame, in particolare di anfore vinarie, ma anche di mattoni e vasellame domestico. L'indagine archeologica è stata avviata in seguito al ritrovamento di anfore vinarie rinvenute nel centro della Francia (allora antica Gallia) dove questi contenitori in cotto, dal porto fluviale e marittimo situato alla foce dell'Albegna, venivano trasferiti pieni di vino prodotto nelle zone collinari vicino ad Albinia, attestato dal “marchio di fabbrica” che ogni fornace imprimeva sui suoi prodotti.

La presenza di un approdo fluviale alla foce dell'Albegna è anche documentata nell'Itinerarium Maritimum del III sec d. C. (… Alminia, fluvius habet positionem, mpm VIIII ) che conteneva le distanze tra i porti di rilievo del Mediterraneo occidentale, precisamente sulla rotta tra Roma e la Provenza.
Il porto era presumibilmente situato sulla riva sinistra del fiume, poco distante dall'attuale Torre delle Saline.

La Torre delle saline

La Torre delle Saline, è sicuramente la costruzione più tipica del posto, rappresenta il simbolo del paese. Questo complesso architettonico difensivo fu costruito nel 1469 da Giovanni Danesi per conto della Signoria di Siena.
Restaurato più volte nel corso del tempo, fu indicato dallo storico e naturalista Emanuele Repetti come “Torre delle Saline” con funzioni di forte e dogana.
Il nome della torre deriva dalla presenza nell'area di numerose saline che imponevano la necessità di difesa del luogo anche se non esiste alcuna prova certa, documenti o reperti archeologici, che in prossimità di Albinia sia esistita in epoca romana un impianto per l'ottenimento di sale marino. Pur tuttavia la presenza di una salina è ritenuta molto probabile in base a considerazioni di natura ambientale e di continuità storica.

Attualmente è di proprietà pubblica, utilizzato come Archivio della Sopraintendenza, ma è anche sede di manifestazioni ed eventi culturali, grazie alla suggestiva posizione.

Albinia oggi

L'economia di Albinia deve il suo maggior sviluppo all'agricoltura. Nel 1965, con l'introduzione della meccanizzazione e delle colture specializzate, nasce la Centrale Ortofrutticola Costa d'Argento. Nello stesso anno partirono i lavori per la costruzione di un grande stabilimento per la trasformazione del pomodoro, nato sottoforma di consorzio di cooperative, denominato CONALMA. Attualmente è passato di proprietà alla Conserve Italia col marchio Valfrutta. Lavora circa mezzo milione di quintali di pomodori da industria l'anno. Una realtà che incrementa da sempre la forza lavoro del territorio!

Negli anni '70 inizia il boom del turismo: qualche albergo, ma soprattutto campeggi che in pochi anni si sono espansi per quasi tutta la pineta compresa tra i fiumi Osa ed Albegna.
Albinia turisticamente gode di una posizione strategica, è tutto a un passo: il bel mare dell'Argentario, le spiagge ideali per tutta la famiglia, il fiume con l'attracco per le piccole imbarcazioni, i servizi essenziali con la tranquillità di un piccolo paese alla giusta distanza dalle mete più note: Orbetello, Porto Santo Stefano, Porto Ercole, sono raggiungibili in pochi minuti d'auto.
La nuovissima pista ciclabile collega l'abitato alla prima spiaggia libera della Giannella, allo stabilimento balneare con l'ampia area di sosta per i camper (www.aidelfini.it) e ai campeggi lungo la S.S. Aurelia.
La piazza delle Regioni è il ritrovo sociale delle serate estive, sul palco della fontana si tengono concerti e altre manifestazioni d'intrattenimento, mentre la piazza di fronte alla chiesa è stata dedicata agli “Angeli del fango” come ringraziamento a tutti i volontari che dopo il fiume di fango del 12 novembre 2012 sono giunti ad Albinia per spalare, pulire, aiutare chi aveva perso tutto.

12 novembre 2012

Il 12 novembre 2012, a seguito delle forti precipitazioni che hanno provocato l'esondazione del fiume Albegna, l'intero abitato è stato sommerso da acqua e fango, risultando uno dei centri maggiormente colpiti dall'alluvione della Maremma grossetana, con ingenti danni alle famiglie e alle attività economiche locali.
Chi vive qui, come me, se la ricorda bene quella giornata …. e quelle successive.
Passando ora per Albinia non riuscireste neppure a immaginare quello che è accaduto!
Un paese in ginocchio che ha fatto di tutto per rialzarsi e tutto è lentamente ricominciato, come in molte altre zone d'Italia.

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Autore dell'articolo: Marilena

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